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Animali da cortile: quali sono e normativa
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Animali da cortile: quali sono e normativa

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Parliamo sempre di cani, gatti e conigli, cioè di animali domestici che possiamo tenere in casa in tutta tranquillità. Tuttavia esistono anche altri tipi di animali domestici: in questo caso ci concentreremo sui cosiddetti animali da cortile. Parleremo dunque di animali da cortile di piccola taglia, per differenziarli dagli animali da fattoria di grossa taglia come bovini, ovini, caprini e suini per i quali è necessario avere maggiori spazi e seguire normative ancora più stringenti.

Sommario:

  1. Animali da cortile: quali sono?
  2. Animali da cortile: i più facili da allevare
  3. Normativa sugli animali da cortile

Animali da cortile: quali sono?

Con il termine di animali da cortile si intendono animali di piccola taglia che non sono idonei a vivere in casa (con l'eccezione del coniglio, ma qui parliamo di conigli d'allevamento e non di conigli da compagnia) e che offrono con le loro carni e i prodotti derivati cibo per l'uomo.

Nulla però vieta a nessuno di detenere tali animali da cortile senza per forza destinarli al consumo umano: è possibile, infatti, tenere animali da cortile come oche, galline e conigli anche senza poi utilizzarli come animali da carne.

Tipici animali da cortile sono:

  • galline e polli
  • conigli
  • tacchini
  • oche
  • anatre

Questi sono solo alcuni dei più comuni. Tuttavia ci sono anche altri volatili che si possono tenere come animali da cortile, fra cui anche uccelli ornamentali e animali da selvaggina:

  • pavoni
  • faraone
  • fagiani
  • quaglie
  • pernici

Gli animali da cortile possono essere tenuti liberi o in gabbia. Nel primo caso è fondamentale che la zona in cui risiedono sia ben recintata in modo da evitare fughe e proteggerli dai predatori. Nel secondo caso, le gabbie devono essere detenute a norma, sia per quanto riguarda le dimensioni, i materiali, la posizione, l'igiene...

Animali da cortile: i più facili da allevare

Non esistono animali da cortile più facili da allevare di altri. Se si parte da zero e non si sono mai avuti animali da cortile, si tratta di un mondo del tutto inesplorato.

Se è vero che anatre e polli sono abbastanza facili da allevare, è anche vero che hanno esigenze particolari e malattie che è bene conoscere prima di iniziare a detenerli in giardino. Se non si conosce nulla di queste specie, qualsiasi intoppo potrebbe diventare un problema insormontabile.

Prima di cimentarvi con la detenzione di qualche animale da cortile, il consiglio è quello di documentarvi come prima cosa sulla specie prescelta leggendo libri in merito all'anatomia e alla fisiologia di quella specie, alle malattie, alla gestione dei ricoveri, all'alimentazione e alle norme da seguire per poterli allevare. Una volta imparato tutto il possibile, mettetevi in contatto con qualcuno che alleva da tempo quelle specie in modo da ottenere anche una visione pratica e concreta di cosa voglia dire allevarli. Chiedete anche informazioni a veterinari che si occupano di animali da cortile, in modo da avere informazioni anche sulla gestione di profilassi antiparassitarie e vaccinali da fare (qualora fossero necessarie).

Solo a questo punto potete cominciare a cimentarvi nell'allevamento, iniziando magari per gradi e con pochi animali per volta.

Normativa sugli animali da cortile

Prima di precipitarsi a prendere un animale da cortile, sia essa una gallina ovaiola o un gallo ornamentale, è bene informarsi per tempo sulle normative da seguire.

Come avevamo visto nell'articolo dedicato ai polli, per detenere in giardino determinati animali bisogna seguire sia la normativa nazionale che la normativa regionale e comunale per quanto riguarda gli animali d'allevamento. Prendiamo il caso dei polli: prima di cimentarsi nella costruzione del pollaio, bisogna capire se il nostro Comune permette di tenere le galline nel centro abitato o se sia vietato. Ci sono Comuni in cui, infatti, per detenere animali da cortile, bisogna essere a una certa distanza dal centro abitato. Nel caso in cui fosse permesso, potrebbero esserci limitazioni nel numero e indicazioni relative alla distanza a cui tenere il pollaio rispetto ai confini dei vicini. Bisogna poi anche rispettare dei precisi vincoli per evitare di infastidire i vicini con rumori e odori sgradevoli.

Aggiungeteci poi che bisogna seguire le leggi che regolamentano la salute e l'igiene di tali animali, che è necessario denunciare all'Asl il possesso di allevamenti anche in ambito famigliare per poter ottenere il codice allevamento necessario per poter far ricette di medicinali veterinari specifici per curare eventuali patologie (senza quel codice nessun veterinario potrà prescrivervi farmaci che richiedono la triplice copia) e che è possibile che l'Asl effettui dei periodici controlli per assicurarsi che tutte le indicazioni di legge vengano rispettate.

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