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Coronavirus e animali domestici: non c'è rischio di contagio
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Coronavirus e animali domestici: non c'è rischio di contagio

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Stanno circolando un sacco di fake news sul Coronavirus e gli animali domestici: qualcuno sostiene che anche i nostri cani e gatti possono trasmettercelo. Non a caso l'Aidaa ha lanciato l'allarme: sono aumentati i cani abbandonati in canile da quando è iniziata l'emergenza Coronavirus perché molte persone stanno usando il Coronavirus come scusa per lasciare i loro animali (questo sarebbe un ottimo momento per dare una mano ai canili e adottare un cane). Ma è tutto falso: il Sars-Cov-2 (questo il nome del Coronavirus che provoca la malattia Covid-19) è un virus che colpisce solamente gli umani. Noi non possiamo trasmettere questo virus a cani e gatti. Inoltre gli animali domestici non sono suscettibili all'infezione da parte di questo virus e di conseguenza non possono contagiarci con esso.

Sommario:

  1. Coronavirus e animali: tipi diversi di virus
  2. Coronavirus e animali domestici: cosa dice la scienza?
  3. Coronavirus e animali domestici: come comportarci?

Coronavirus e animali: tipi diversi di virus

Quello che molte persone non sanno è che i Coronavirus sono una grande famiglia di virus: ne esistono di tantissimi tipi. E' bene sapere sin da subito che il Sars-Cov-2 non si trasmette ai nostri cani e gatti. Inoltre cani e gatti non sviluppano l'infezione da questo Coronavirus, per cui i nostri animali domestici sono perfettamente sicuri e al sicuro da noi.

Considerate, poi, che non si è mai verificata una trasmissione da Coronavirus da animale domestico a uomo e viceversa.

Coronavirus e animali domestici: cosa dice la scienza?

Un po' da tutte le parti è stato detto che il Coronavirus non si trasmette agli animali domestici e che gli animali domestici non lo trasmettono all'uomo.

A partire dall'Anmvi che ha spiegato che gli animali non sono serbatoio del virus .

Ma anche il sito Salute.gov ha ribadito che gli animali domestici non trasmettono il Coronavirus e queste informazioni sono state riprese poi anche nel vademecum dello Spallanzani di Roma. E anche la Lega del Cane ha ribadito lo stesso concetto.

Coronavirus e animali domestici: come comportarci?

Visto che gli animali domestici non ci trasmettono il Coronavirus e noi non possiamo contagiarli, il rapporto con loro deve rimanere quello di sempre. Fermo restando le basilari norme igieniche che tutti adottiamo quando tocchiamo gli animali (lavarsi le mani...), possiamo tranquillamente convivere con loro: non è degli animali che dobbiamo preoccuparci, bensì degli esseri umani.

Questo potrebbe essere il momento ideale per adottare un cane dal canile, così come potrebbe essere anche un'ottima occasione per fare delle belle passeggiate con il cane: le passeggiate non richiedono contatti con altre persone e potrebbe essere un momento per rinforzare il nostro legame col cane. Sempre fermo restando le disposizioni governative di garantire una distanza interpersonale di un metro, di non stare in gruppo (quindi uscite singole con il cane) e di non uscire dal comune.

Ricordatevi anche che l'ordinanza governativa vi consente di uscire in passeggiata col cane per fargli espletare i suoi bisogni (sempre senza uscire dal comune e senza ammassarvi nelle aree cani). Inoltre è consentito anche portare il cane dal veterinario in caso di emergenze vere (quindi non vaccini, a meno che non si tratti di cuccioli e non tagli unghie) in quanto, come indicato da FNOVI, l'operatività di una struttura veterinaria soddisfa sia il criterio di "comprovata esigenza lavorativa" sia di "situazione di necessità". Questo fa sì che le strutture veterinarie possano garantire il normale procedere dell'attività lavorativa. Tuttavia, a causa delle restrizioni, contattate sempre prima il vostro veterinario: per evitare assembramenti in sala d'aspetto e per garantire la distanza interpersonale di 1 metro, molti veterinari durante questo periodo lavorano solo ed esclusivamente su appuntamento. Inoltre ribadiamo che si può andare dal veterinario, ma per motivi urgenti, tutto ciò che è rimandabile è meglio rimandare a quando sarà finita l'emergenza oppure tutto ciò che è risolvibile telefonicamente o tramite email (vedi invio di ricette, referti...) è meglio risolverlo tramite questi sistemi.

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